Ho visitato la Siria e la Giordania nell'inverno del 2009 con il gruppo Ferrara di Avventure nel Mondo.
Questo viaggio ha toccato i principali siti di interesse della Siria e della Giordania.
La Siria ha ospitato numerose civiltà, le cui tracce vengono ancora studiate e interpretate dagli archeologi nei siti di Ugarit, Ebla, Mari, Palmira.
I centri principali, da cui organizzare le escursioni nei vari luoghi di interesse, sono Damasco, Hama e Aleppo.
Se si decide di visitare Palmira è necessario pernottare una notte nei pressi del sito archeologico, in quanto non è possibile organizzare un'escursione in giornata dalle città principali.
Nei suq di Aleppo e di Damasco si possono acquistare gioielli, tappeti, spezie, che provengono da Armenia, Iran, Kurdistan, Turkmenistan e India.
Anche in Siria, come in Giordania, abbiamo viaggiato senza problemi; le strade sono in buono stato e la segnaletica araba è tradotta in inglese.
DAMASCO
Damasco, capitale della Siria, è una città antichissima.
Si divide in due parti ben distinte: la città vecchia, parzialmente delimitata da un'imponente cinta muraria, con una forte impronta architettonica islamica; la Damasco moderna, che si sviluppa disordinatamente intorno alla parte antica.
Nella città vecchia abbiamo visitato la Bab Kisan, la Bab al-Sharqi, la cappella di San Anania, la Moschea degli Omayyadi e l'imponente suq, dove si vende di tutto.
Il Museo Nazionale conserva alcuni interessanti reperti trovati a Mari, Ebla e Ugarit, tra cui le tavolette in pietra con uno dei più antichi alfabeti del mondo.
Nei dintroni di Damasco si possono effettuare alcune interessanti escursioni:
– Bosra, antica capitale della provincia romana d'Arabia, conserva un magnifico teatro;
– Maalula, grazioso villaggio dove si trvano il Monastero di Santa Tecla e il Monastero di San Sergio;
– il complesso di templi romani di Baalbek, in Libano.
KRAK DE CHEVALIER
Il Qala'at al-Hosn o Krak des Chevaliers è un maestoso castello che sorge a metà strada tra la costa e la città di Homs.
Nel XII secolo i crociati costruirono questa imponente ed inespugnabile struttura su una precedente fortezza islamica, per controllare i flussi di merci e uomini che dai porti venivano convogliati verso l'interno.
Dopo la resa dei crociati nel 1271, passò sotto il controllo dei mamelucchi, che ne rafforzarono ulteriormente le difese.
All'interno del castello è possibile percorrere la cinta muraria, visitare alcune torri e passeggiare nella fortezza interna, che comprende numerosi edifici, come sale, gallerie, alloggiamenti per i soldati, magazzini.
Sebbene sia una meta estremamente turistica, vale assolutamente la pena di visitare il krak des Chevaliers, che è considerato uno dei più begli esempi di fortezza crociata.
Lawrence d'Arabia lo definì addirittura "il più bel castello del mondo".
HAMA
Hama sorge sulle sponde del fiume Oronte.
La sua principale attrattiva sono le norie, imponenti ruote idrauliche in legno, utilizzate da secoli per attingere acqua dal fiume e riversarla nella rete idrica, costruita per portare acqua agli orti e ai campi vicini.
Nel centro di Hama se ne possono ammirare alcune.
Vicino ad Hama sorge Apamea.
Fondata da un ex generale dell'esercito di Alessandro Magno, venne conquistata da Pompeo nel 64 a.C.
All'apice del suo splendore vantava una popolazione di 500 mila abitanti.
I saccheggi persiani, le invasioni islamiche e i terremoti decretarono la sua decadenza.
Oggi l'elemento di spicco del sito archeologico è rappresentato dal cardo massimo, lungo circa 2 km e fiancheggiato da due imponenti colonnati paralleli.
PALMIRA
Palmira, o città delle palme, chiamata Tadmor dagli abitanti locali, è uno dei principali siti archeologici del Medio Oriente.
Palmira ha una storia plurimillenaria: i primi insediamenti, probabilmente assiri e persiani, risalgono al 2000 a.C.
Fin dall'antichità fu un'importante stazione di posta per le carovane in viaggio sulla Via della seta, che collegava l'Oriente e l'Occidente.
Dopo un lunghissimo periodo di prosperità durante l'Impero Romano, a partire dal VII sec.
Palmira fu in larga parte abbandonata.
Venne riscoperta a partire dal XVII sec. da mercanti e viaggiatori.
Il sito archeologico è vastissimo e occorre almeno un giorno per visitare la zona archeologica principale, le torri funerarie e le tombe ipogee.
Sulla strada da Palmira ad Aleppo abbiamo visitato Rasafa, chiamata Segiopolis, una sorta di avamposto romano, dove si sviluppò il culto di San Sergio.
ALEPPO
Aleppo è la città che mi è più piaciuta e alla quale abbiamo dedicato più tempo.
I monumenti principali sono la Moschea degli Omayyadi e la cittadella.
Ma il maggior divertimento è girare in lungo e in largo il dedalo di viuzze che ospita il suq, contrattando fino all'ultimo centesimo l'acquisto di pasmine, tappeti, tessuti e gioielli presso il negozio di qualche smaliziato commerciante armeno.
Il suq è anche un ottimo luogo per spendere le ultime lire siriane, acquistando dolci locali, frutta secca, pistacchi e spezie.
Uno dei souvenir più tipici è il "sapone di Aleppo", fatto con un mix di olio d'oliva e olio di bacche di alloro.
Nel quartiere di Al-Jdeida, diversi palazzi ottomani sono stati restaurati e trasformati in boutique hotel o in eleganti ristoranti.
Da Aleppo si possono organizzare escursioni al vicino Monastero di San Simeone, lungo il fiume Eufrate, nella città abbandonata di Sergilla e in alcuni siti archeologici come Apamea ed Ebla.
EBLA
Scoperta nel 1964 da una missione archeologica italiana diretta da Paolo Matthiae dell’Università La Sapienza di Roma, Ebla era situata in posizione intermedia tra Mesopotamia, Anatolia e Palestina.
Godeva dei vantaggi del commercio tra queste zone, dove passavano materie prime quali rame, legname, argento.
Uno dei ritrovamenti più importanti della missione italiana è stato nel 1975, quando furono rinvenuti gli archivi reali di Ebla, contenenti oltre 17.000 tavolette d'argilla con iscrizioni cuneiformi in eblaita, risalenti al periodo tra il 2500 e il 2200 a.C.
Ebla è uno di quei luoghi che, per citare la Lonely Planet, "esercitano più fascino sugli appassionati di archeologia che sulla maggior parte dei visitatori".
Tuttavia rappresenta un'importante scoperta archeologica italiana, grazie alla quale si è potuto fare luce su epoche e civiltà su cui c'è ancora molto da scoprire.
Provenendo da Aleppo, si può visitare Ebla in mattinata.
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