Non ricordo perché a un certo punto si cominciò a parlare di visitare la Polonia. Forse per la sua storia, forse perché nonostante la crisi è un paese in crescita e di tanto in tanto se ne parla sui giornali. Fatto sta che alla fine di giugno del 2012 siamo partiti per la Polonia.
Dopo qualche giorno nella Repubblica Ceca, abbiamo attraversato il confine lungo la strada che collega Brno a Cracovia. Le pratiche per passare alla frontiera sono semplicissime: basta pagare la Vignette assicurativa.
Le strade non permettono spostamenti veloci, ma sono in buono stato e in costante miglioramento.
Abbiamo trovato numerosi cantieri per l'ampliamento delle corsie, soprattutto nel tratto da Cracovia a Varsavia.
Per quanto riguarda gli hotel, si trova di tutto a tutti i prezzi.
Abbiamo prenotato di giorno in giorno su internet, cercando sempre alberghi, ostelli o pensioni che avessero free WiFi.
La Polonia non ha molto da dire dal punto di vista paesaggistico, nel senso che la maggior parte del territorio è pianeggiante e dedito all’agricoltura.
Tuttavia è un paese pieno di storia, dalla città dell’età del ferro scoperta nei pressi di Biskupin, agli imponenti castelli gotici dei Cavalieri Teutoni, alle vicende della Lega Anseatica di cui fece parte Danzica, per finire con gli orrori della Seconda Guerra Mondiale.
Oltre ad uccidere la classe dirigente e intellettuale della Polonia, i Nazisti rasero al suolo la maggior parte delle cittadine, che furono pazientemente ricostruite dal popolo polacco durante il periodo Sovietico.
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