Da anni volevo fare questo viaggio e finalmente, a dicembre 2024, sono partita con il Gruppo Stranieri di Avventure nel Mondo, un gruppo formato da grandi viaggiatori.
Non è facile raccontare un viaggio come questo, dove si tocca con mano l’abisso sociale, economico, religioso, che da sempre separa l’Africa dall’Occidente. Un abisso che appare oggi incolmabile.
In Ghana si viene a contatto con una delle pagine più terribili della storia dell’umanità: lo schiavismo, ad opera di Portoghesi, Olandesi, Inglesi e Francesi.
In Benin si visitano le case Tata, piccoli castelli in argilla, costruiti per difendersi dalle tribù nemiche che, durante la tratta degli schiavi, rastrellavano i villaggi per catturare gente da vendere agli occidentali o da barattare con merci introvabili in Africa.
Sempre in Benin si assiste a numerosi riti della religione Vudù, che hanno lo scopo di chiedere favori a una divinità, rappresentata generalmente da una grande maschera fatta di paglia, in cambio di sacrifici di animali, scarnificazioni, cibo e regali di diverso tipo.
In tutti e tre i paesi si incontrano mercati indimenticabili, come il mercato del pesce di Elmina, l’enorme mercato cittadino di Kumase, il mercato galleggiante di Ganviè e il mercato dei feticci di Lomè.