Quando a novembre mi fu chiesto: “Robi, ti interessa l’Algeria?”, la risposta fu immediata e spontanea: “Ma certo!”
Così sono partita per una meta alla quale non avevo mai pensato, con un gruppo di Avventure nel Mondo composto da viaggiatori incalliti.
L’Algeria sta cercando di riaprirsi al turismo e speriamo che ci riesca, perché ha tante bellezze e tradizioni culturali, che la rendono unica e interessante e, al tempo stesso, l’accomunano ai paesi vicini, come il Marocco, la Tunisia e la Mauritania.
Attualmente si viaggia sotto scorta della Polizia; ogni 100 km circa la polizia locale si alterna alla scorta precedente. Questo sistema funziona bene, nel senso che tutti sono molto puntuali, ma ovviamente non permette di variare l’itinerario. In nessun luogo abbiamo avvertito una sensazione di pericolo, anzi la gente è veramente gentile e accogliente.
La presenza in Algeria del petrolio e del gas naturale ha dato al paese un certo benessere, che si nota dal buono stato delle strade, delle auto e in generale delle case e della gente. In Algeria tanti hanno lo smartphone e lo usano compulsivamente come noi. Hotel e ristoranti offrono la connessione a internet.
Durante questo viaggio abbiamo visitato Algeri, alcuni insediamenti romani legati alla Legio III Augusta, El Oued o “Città dalle mille cupole”, i resti di Temacine e la pentapoli di Ghardaia.