Lo Yunnan è una provincia della Cina, la cui cultura è stata fortemente influenzata da Tibet e Birmania. Il territorio montuoso ospita più di 20 diverse etnie, che si incontrano nei piccoli mercati settimanali. Ho viaggiato in Yunnan per tre settimane nell'agosto del 2002 con il Gruppo Lanna di Avventure nel Mondo.
Tutto lo Yunnan è un altipiano di terra rossa e di altezza media intorno ai 2000 metri, che digrada verso sud.
È solcato da nord a sud da fiumi importanti, come il Salween, il Mekong e lo Yangtse.
Il paese è attraversato dal tropico del Cancro ed ha un clima monsonico.
Il territorio è coperto di foreste per il 24% del totale: nelle zone più calde crescono mogano, tek e ficus; in quelle temperate cipressi, aceri e camelie; nelle più fredde pini e abeti.
La terra rossa produce riso in abbondanza oltre a mais, tabacco, ortaggi e frutta; il tè, coltivato nella parte meridionale, è considerato il migliore della Cina.
Viaggiare nello Yunnan è relativamente semplice.
Tramite Internet o a Kunming si possono contattare agenzie locali che organizzano tour, soggiorni e trasferimenti.
Le città principali sono collegate con frequenti bus di linea e con voli aerei dai costi accettabili.
Le strade principali sono in discrete condizioni, quelle secondarie sono abbastanza disastrate e talvolta raggiungere i villaggi e i mercati più sperduti richiede ore di pulmino.
ETNIE
Una storia di invasioni e di isolamento dalle vicende delle dinastie imperiali cinesi ha lasciato segni profondi sulla composizione etnica della popolazione dello Yunnan, facendone la provincia cinese con il maggior numero di minoranze.
Dei suoi 36 milioni di abitanti il 67% appartiene all'etnia Han, maggioritaria in Cina, mentre il 33% è suddiviso in ben 25 gruppi.
Prima della fondazione della Repubblica Popolare Cinese il grado di sviluppo di queste popolazioni era molto differente: alcuni come i Bai, i Naxi e parte degli Yi avevano conseguito uno sviluppo sociale ed economico pari a quello degli Han; i Wa, i Jingpo, i Nu ed altri conservavano abitudini tipiche delle società primitive.
Ognuna di queste etnie possiede una propria cultura, proprie tradizioni e costumi, che si notano in modo particolare nei vestiti e nelle acconciature femminili, nel modo di costruire le case, nell'organizzazione della famiglia, nei festeggiamenti popolari e nelle cerimonie nuziali.
CITTÀ
Kunming è la capitale dello Yunnan.
È una città moderna, che merita comunque una visita, oltre ad essere il punto da cui organizzare il giro dello Yunnan.
Conserva alcuni templi molto belli e ben conservati, alcune pagode e un museo etnografico, dove approfondire la conoscenza delle varie popolazioni che abitano nel paese.
Per gli amanti dello shopping Kunming ha un grandissimo mercato all'aperto e tantissimi negozi di tè, dove si può anche assistere al cerimoniale per la sua preparazione.
Dali sorge sul lago Erhai ed è il centro della popolazione Bai.
È l'antica capitale del regno Nanzhao, che fiorì nell'VIII e nel IX secolo; è costruita con il granito grigio estratto dai Monti Cangshan che le fanno da sfondo.
Il centro di Dali è ben conservato, con diversi negozi, hotel e ristoranti.
La città è il punto di partenza per visitare i dintorni: templi, villaggi, mercati, bellezze naturali.
Lijiang, centro dell'etnia Naxi, è una delle città più belle dello Yunnan.
La Old town ha 800 anni ed è abitata da circa 50.000 persone.
Lungo le vie cittadine si aprono innumerevoli negozi di souvenir, bar, ristoranti, internet point, oltre a templi, a palazzi antichissimi e a un bel mercato.
Il terremoto che a metà degli anni '90 colpì questa zona fece crollare tutti gli edifici moderni, mentre la Old town rimase in piedi.
Per dare impulso all'economia di una zona così duramente colpita, il governo dello Yunnan promosse il restauro e la valorizzazione della Old town, lanciando Lijiang come meta del turismo nazionale.
Pare che siano riusciti nel loro intento, dato che in agosto la città e i suoi dintorni erano affollati di turisti, per la stragrande maggioranza cinesi.
A 3000 metri di altitudine e a 700 km da Kunming sorge Zhongdian, centro di quella che l'ente del turismo cinese sta pubblicizzando come la vera Shangri-La, attirando così numerosi gruppi di turisti.
Antico centro di collegamento tra Yunnan e Sichuan e Yunnan e Tibet, oggi è una città moderna, in cui cemento e piastrelline bianche stanno prevalendo sull'architettura tibetana.
Molto più affascinante è visitare i dintorni: i villaggi, il monastero di Songzalin, il Bita Lake.
Jinghong è il capoluogo del Xishuangbanna.
Il tropico del Cancro passa proprio di qui, per cui il clima e la vegetazione sono di tipo tropicale; la coltivazione più fiorente è quella del tè, che viene esportato in tutta la Cina.
Jinghong è una città tranquilla e moderna, centro della popolazione Dai.
Sorge sul Mekong, attraversato da un ponte moderno e costruito in tempi recenti.
La città è il punto di partenza per esplorare i villaggi e i mercati dei dintorni.
Le case nello Yunnan variano sensibilmente da regione a regione per stile, materiali e disposizione delle stanze.
Questo dipende sia dalle differenze climatiche tra nord, centro e sud, sia dal fatto che come le numerose etnie del paese hanno adottato usi e costumi diversi, così si sono differenziate nel modo di costruire e decorare le proprie abitazioni.
Nelle città più grandi impera ormai lo stile cinese moderno, che consiste nel costruire a bassissimo costo palazzi molto alti, molto brutti e ricoperti di mattonelle di ceramica bianca.
Nei villaggi questo stile non si è ancora imposto, ma già comincia qua e là ad apparire qualche tentativo di modernismo.
MERCATI
I mercati sono il luogo migliore per incontrare le popolazioni locali.
Le donne, soprattutto quelle più anziane, vestono i costumi tradizionali, che si differenziano anche all'interno della stessa etnia.
I mercati sono ben organizzati e suddivisi in settori: quello della carne, della verdura, della frutta, dell'abbigliamento, dei casalinghi.
Nei mercati più grandi c'è un settore per la compravendita del bestiame.
In tutti i mercati c'è la "zona ristorante" che riserva sempre delle sorprese al turista occidentale per la capacità dei cinesi di cucinare le cose più incredibili.
Una delle specialità dello Yunnan è la zuppa di spaghetti di riso, che in inglese viene tradotta con il termine "crossing the bridge rice noodles".
In una tazzona di brodo bollente si buttano spaghetti, pezzettini di carne e verdure tagliate fini, che si cuociono nel brodo.
Una specialità di Dali sono gli spiedini di carne, che assomigliano agli arrosticini abruzzesi.
Alcuni ristoranti all'aperto di Dali servono carne e verdure crude, da cuocere sul carbone posto al centro del tavolo.
VITA QUOTIDIANA
IL TE' VERDE
Quando sentiamo parlare di tè verde, di tè nero, di Ceylon o Darjeeling, non dobbiamo pensare che si tratti di piante diverse; la pianta è sempre la stessa, ciò che varia sono il luogo di produzione e l'aromatizzazione.
Quello che beviamo normalmente in Occidente è il tè nero: le foglie, dopo essere state raccolte, sono scaldate all'aria per un giorno, arrotolate e fatte fermentare in luoghi umidi; con questo processo si perde buona parte dei principi attivi della pianta.
Se invece le stesse foglie, appena raccolte, vengono lavate a vapore e subito seccate per impedirne la fermentazione, si ottiene il tè verde.
Grazie a questa lavorazione al loro interno rimangono maggiori quantità di catechine ed altri polifenoli, che sono i componenti più salutari, e si perde un po' di teina.
Il tè verde, insomma, è un concentrato di sostanze preziose, nonostante il sapore decisamente differente da quello classico.
Per mantenerne inalterati i principi attivi, pero', bisogna saperlo preparare correttamente: metterne un paio di grammi sul fondo della tazza e riempirla con una parte di acqua fredda ed una di acqua calda.
L'acqua bollente, infatti, deteriora le foglie di tè verde.
Dopo averlo lasciato in infusione per due o tre minuti, si filtra e si beve.
In Cina e in Giappone il tè verde è la bevanda nazionale.
Nello Yunnan, e precisamente nella regione subtropicale dello Xishuangbanna, si produce una buona parte del tè bevuto in Cina e a Hong Kong.
I negozi di tè sono numerosissimi a Kunming, dove se si fa un acquisto adeguato si può assistere (gratuitamente) a una piccola cerimonia per la preparazione del tè.
IL GIOCO D'AZZARDO
Quello che stupisce di più nello Yunnan è vedere quanto la gente ami giocare a domino e a carte.
Nei mercati e nelle vie cittadine i negozianti, nelle pause e nei tempi morti, si siedono in due o in quattro intorno a un tavolino quadrato e cominciano a giocare, uomini e donne indifferentemente.
Di sera a Jinghong si può assistere ai combattimenti di galli: due galli vengono appoggiati sul ring, rigorosamente verde, uno in una cesta e l'altro in uno scatolone di legno.
In pratica si scommette "al buio", perchè non è possibile vedere e valutare il gallo nella scatola di legno.
Chiuse le scommesse si tirano fuori i galli e finalmente si può vedere la taglia del gallo nascosto… se è bello grosso generalmente parte un boato dalla folla!
I galli vengono appoggiati sul ring uno di fronte all'altro e lasciati a beccarsi tra starnazzamenti e frullii d'ali.
Il gallo che esce fuori dal ring perde; questi incontri durano generalmente pochi secondi e sembrano essere abbastanza innocui per i galli e piuttosto pericolosi per le tasche di chi scommette.
LE FESTE
Nello Yunnan si celebrano diverse feste e ricorrenze, ma nei mesi estivi è possibile assistere solo alla Festa delle Torce.
Diversi gruppi etnici celebrano la Festa delle Torce: Yi, Bai, Naxi, Hani, Lisu, Lahu e Pumi.
Nei tempi antichi la festa era chiamata Xinghui" (ritorno delle stelle).
Per gli Yi le torce avevano lo scopo di uccidere gli insetti e assicurare il raccolto; i Sani, un sottogruppo degli Yi, dedicano la festa ad un loro eroe, che uccise un demone.
Nei giorni prima della festa i cinesi acquistano le torce nei mercati: si tratta di lunghi bastoni, tagliati in piccole sezioni verticali e tenuti "aperti" con dei pezzettini di legno.
La sera della festa si preparano le torce, che vengono decorate con fiori e tralci e disposte lungo le strade.
Dopo aver acceso le torce si danza, si canta, si salta sul fuoco.
Nei villaggi ci sono talvolta anche gare, corse di cavalli e competizioni.
MONASTERI
Lo Yunnan è ricco di templi e monasteri buddisti.
Durante la Rivoluzione culturale vennero abbandonati e lasciati andare in rovina, ma già da molti anni nella maggior parte dei monasteri si è ricostituita la comunità religiosa e sono stati fatti lavori di ricostruzione e di restauro.
Oggi i templi sono tornati ad essere luoghi di culto frequentati regolarmente dalla popolazione.
Come nella struttura delle case e nei costumi tradizionali, anche nello stile dei monasteri si notano delle differenze sostanziali tra una zona e l'altra dello Yunnan.
Nella zona più settentrionale è fortissima l'influenza tibetana; nella zona di Kunming, Dali e Lijiang i monasteri hanno una struttura particolare, tipica dello Yunnan; a sud prevale lo stile birmano.
Il monastero di Songzalin è uno dei luoghi più sperduti dello Yunnan.
Situato nei pressi di Zhongdian, lungo la strada che conduce al vicinissimo Tibet, è il più grande monastero in stile tibetano dello Yunnan, fondato dalla setta del Cappello giallo nel 1700.
Durante la Rivoluzione culturale venne pesantemente danneggiato e la comunità di monaci che lo abitava fu costretta a disperdersi.
Dopo la morte di Mao, gradualmente monaci e fedeli cominciarono a ricostruirlo.
Si è così formata una nuova comunità religiosa, composta da circa 400 monaci provenienti dai villaggi vicini e dal Tibet.
Indipendentemente dalla diversa grandezza e dal luogo in cui sorgono, i templi che si visitano a Kunming, Dali e Lijiang hanno la stessa struttura.
L'entrata è generalmente esposta a sud ed è fiancheggiata da statue di Guardiani dall'aspetto demoniaco.
La hall ospita la statua di un grasso Buddha sorridente e dei Quattro Re giganti, guardiani dei punti cardinali.
Di solito l'Est è bianco ed ha in mano un flauto; il Sud è blu e porta una spada; l'Ovest è rosso ed ha una pagoda; il Nord è arancione e regge uno stendardo. Il capo dei quattro re è l'Est.
Dall'entrata si accede ad un ampio cortile: all'estremità opposta sorge il tempio principale, mentre tutto intorno si sviluppano le gallerie in cui abitano i monaci.
Nel tempio principale si trovano al centro le statue del Buddha nei tre stadi principali, oppure un singolo Buddha con i suoi discepoli.
Dietro al tempio principale sorgono un secondo e un terzo tempio, circondati da un intrico di cortili, giardini, orti ed edifici vari.
Nei cortili c'è sempre una sottile cortina di fumo, proveniente dagli incensieri.
Nelle zone di montagna i templi sorgono a ridosso del crinale e si sviluppano su livelli differenti. In essi è ancora più evidente la successione consueta dei tre templi.
Per raggiungere i diversi livelli i monaci e i fedeli hanno costruito serie interminabili di scalini.
Nella regione meridionale del Xishuangbanna si trovano diversi templi, tutti influenzati dallo stile birmano.
Il tempio principale è spesso decorato con disegni geometrici, in cui prevalgono il rosso, il marrone, il giallo.
Sulle pareti esterne spesso si trovano vivaci affreschi sulla vita del Buddha.
Grandi stupa dorati brillano al sole, al loro interno sono conservate le reliquie come le impronte del Buddha.
Le pagode, che nello Yunnan centro-settentrionale si possono trovare in vari stili e dimensioni, sono un'evoluzione tipicamente cinese degli stupa.
Come gli stupa esse svolgevano una doppia funzione.
In primo luogo rappresentavano un tributo al Buddha per invocarne la protezione dalle frequenti inondazioni e dai terremoti, oppure erano erette a memoria di grazie ricevute.
In secondo luogo le pagode erano dei reliquiari, che conservavano le ossa o le ceneri di santi, scritture antiche o oggetti preziosi dal punto di vista religioso.
Appena fuori Dali sorgono le Tre Pagode, simbolo della città e famose in tutta la Cina.
Esse facevano parte del tempio di Chongsheng, di cui oggi non rimane più nulla. La pagoda più alta, chiamata Qiantxunta, misura 70 m ed ha 16 piani; fu costruita nel IX secolo.
Le due pagode minori hanno 10 piani e sono alte 42 m; furono costruite circa 200 anni più tardi.
STONE FOREST
Stone Forest o Foresta di Pietra è il nome di un fenomeno geologico rarissimo, situato a 130 km a sud di Kunming.
Non si tratta di una foresta pietrificata, ma di circa 80 ettari di rocce alte simili a pinnacoli, che viste da lontano formano come una foresta, una sorta di labirinto naturale.
Circa 270 milioni di anni fa, durante il Periodo Permiano, questa zona era ricoperta dall'acqua del mare.
Successivamente, in seguito all'innalzamento della crosta terrestre, l'oceano è gradualmente indietreggiato, esponendo le rocce emerse all'erosione della pioggia e dei torrenti.
Questo fenomeno è durato per millenni ed ha prodotto i curiosi pinnacoli, ai quali la fantasia popolare ha dato i nomi e le interpretazioni più strani, come la "donna che attende il marito" o il "giardino delle orchidee".
Oggi la Stone Forest è una delle più popolari attrazioni dello Yunnan, visitata da milioni di turisti cinesi: vi si accede pagando un biglietto salato e percorrendo i comodi sentieri e scalini costruiti dall'uomo.
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